Fase 2: la situazione all’ospedale Galliera di Genova

di Giulia Dellacasa, II B

A seguito dell’ormai nota “fase 2”, fase della ripresa delle attività economiche, è importante conoscere lo sviluppo della situazione degli ospedali. 

Durante i primi mesi dell’emergenza COVID-19 l’ospedale Galliera di Genova, come molti altri ospedali italiani, ha incontrato grandi difficoltà nel procurarsi i mezzi necessari ad affrontare il rischio di contagio: soddisfare le ingenti richieste di DPI (dispositivi di protezione individuale) – come le mascherine, i guanti e i camici – non è stato affatto semplice. In questa situazione critica e assurda si trovavano quasi tutti gli ospedali italiani, dove si  diffondeva il giusto timore e l’incertezza del personale medico e infermieristico, costretto a lavorare in un ambiente di naturale agitazione e di concreto pericolo di contagio.

Ancora oggi medici e infermieri affrontano con coraggio il pericolo del contagio – che si può estendere anche alle loro famiglie – e le morti di numerose persone affette da coronavirus. Particolare coraggio è richiesto al personale del reparto di terapia intensiva, dove si trovano infetti di COVID-19 in critiche condizioni di salute che spesso conducono alla morte pazienti di ogni età, dai più giovani ai più anziani, e di ogni stato di salute. 

Tuttavia, dopo la difficoltà dei primi mesi, l’ospedale è stato ben fornito di DPI e, in generale, di mezzi per proteggersi dal contagio del virus. Oggi la situazione è più stabile e la sicurezza è aumentata. 

Le precauzioni prese oggigiorno, anche se meno rigide, sono le stesse di quelle prese all’inizio dell’emergenza sanitaria: medici e infermieri proteggono se stessi, i colleghi e i pazienti indossando mascherine chirurgiche, occhiali protettivi, camici sterilizzati e guanti in lattice. Medici e infermieri vengono ancora sottoposti periodicamente ad alcuni esami e tamponi per essere sicuri della propria salute. 

In questa fase di ripresa delle attività economiche il personale infermieristico del reparto di terapia intensiva sta lentamente tornando alla “normalità”.

“Inoltre il numero di persone risultate positive al COVID-19 è molto più ridotto, quasi nullo in questi giorni – afferma Fabrizio Dellacasa, infermiere del reparto di terapia intensiva dell’ospedale Galliera – Non si può essere sicuri del motivo di questo calo; forse ci troviamo in una fase di latenza, forse il virus si è effettivamente indebolito”. 

 

“È tuttavia necessario anche nella fase 2 – sottolinea l’infermiere Fabrizio Dellacasa – avere buon senso e impegnarsi a mantenere la distanza di sicurezza, ad evitare assembramenti e a munirsi di dispositivi di protezione individuale”. 

Rispettare le norme di sicurezza e prendere le precauzioni necessarie ad evitare di essere contagiati e di contagiare significa anche rispettare il duro lavoro e il coraggio del personale medico e infermieristico che da tempo, spesso mettendo a rischio la sua stessa salute, si impegna per salvare la vita delle persone colpite dal COVID-19.