EDUCARE ALLA LEGALITA’ SEMPRE!

“Ma io non posso fare niente”. È questo il problema, si parte col presupposto di non essere in grado di poter contribuire a sconfiggere qualcosa di così grande, la MAFIA, perché da soli si pensa di non potercela fare. Purtroppo questo non è il pensiero di una sola persona, ma di molte e credo che si debba partire da qui, convincere tutti che ogni singolo individuo è importante in questa battaglia.

E’ difficile provare a spiegare ad una persona esterna, che non ha vissuto le mie stesse esperienze, quello che mi ha lasciato il mio percorso di educazione alla legalità. Grazie ad un progetto nella mia vecchia scuola, ho potuto partecipare a due manifestazioni dell’associazione Libera contro la mafia, una a Messina ed una a Locri (Calabria). Se dovessi provare a descrivere le sensazioni che ho provato con una parola, direi che essere stata là è stato “strano”. Era “strano” essere circondata da ragazzi delle mia età che, pur provenendo da diverse parti d’Italia, manifestavano insieme per gli stessi ideali. Era “strano” fermarsi e fare silenzio, per ascoltare l’elenco dei nomi di tutte le vittime di mafia che sembravano non finire mai. Era “strano” prendere coscienza del fatto che tutti quei nomi, erano state persone che avevano combattuto per un ideale e, per quello stesso ideale, sono morte o, meglio, sono state uccise. Ma, soprattutto, era “strano” osservare la folla formata da migliaia di persone e, rendersi conto per la prima volta, che, forse, unendo le nostre forze sarà possibile cambiare la realtà in cui viviamo.

Penso che il primo passo da fare per contrastare la criminalità organizzata, sia quello di far cambiare la mentalità, a mio parere sbagliata, della società di oggi. Infatti, frasi che siamo tutti abituati a sentire fin da piccoli come “È inutile sforzarsi per cambiare il paese, perché tanto l’Italia non cambierà mai”, “I politici sono tutti uguali: pensano solo a loro stessi ed al loro guadagno” o ancora “È inutile denunciare, tanto la giustizia in Italia non esiste: chi ha più potere la farà sempre franca”, non fanno altro che alimentare un sentimento di diffidenza nei confronti dello Stato, della politica e della giustizia che, invece, dovrebbero essere le nostre armi migliori contro la mafia. La società dovrebbe impegnarsi nel far andare via la nebbia da davanti gli occhi di tutti cittadini, che non sono in grado di vedere quanto la mafia sia un fenomeno reale.

 Credo che il modo migliore per educare alla legalità all’interno delle scuole, sia quello di organizzare attività pratiche, che vanno al di là della semplice partecipazione a conferenze, che hanno la loro utilità ma dove molti ragazzi rischiano di perdere l’interesse dopo pochi minuti. E’, infatti, proprio grazie a queste attività pratiche che mi sono resa conto che la mafia non è soltanto un concetto astratto o una leggenda metropolitana.

La mafia, oggi, è ancora una grande nave con straordinarie vele che solca il mare, alcuni anni fa, venne rallentata da venti forti e contrari, ma oi ha ripreso il suo corso. L’obiettivo deve essere quello di creare un’unica grande corrente contraria capace di arrestare completamente la sua navigazione ma, questo, per potersi realizzare, ha bisogno della forza di tutti, anche dei venti più deboli, infatti, fino a quando ci saranno ancora quelli che soffiano per aiutarla nel suo attuale corso tutto questo non sarà possibile.

La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi una fine. (Giovanni Falcone)

Carla Bertuccio e Elena Avola 3BL