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Il dietro le quinte di un grande tenore italiano…. Luciano Pavarotti

È ritenuto uno dei tenori più grandi di tutti i tempi, dalla voce squillante e ricca, con un fraseggio chiaro e timbro limpido. Con Carlo Bergonzi, Enrico Caruso, Franco Corelli, Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Beniamino Gigli ed altri, continua ad essere uno dei tenori italiani di notorietà mondiale. Con il Pavarotti & Friends e le sue numerose collaborazioni (fra le quali ricordiamo la costituzione del gruppo dei Tre Tenori, con Plácido Domingo e José Carreras), ha consolidato una popolarità che gli ha dato una certa fama mondiale, anche al di fuori dell’ambito musicale. Considerato il cantante italiano di maggior successo a livello internazionale ai giorni
nostri, successivo ad Enrico Caruso (1873-1921).
Biografia
Figlio di Fernando Pavarotti e Adele Venturi, ha sempre vissuto in un ambito musicale, dato che il padre, fornaio nell’arma dei carabinieri, appassionato di canto, era iscritto ad un coro di non professionisti. Dal padre, Luciano inizia ad ascoltare, imparare e qui iniziò il suo viaggio nell’opera. Inizialmente, Luciano non volle intraprendere una carriera operistica fin da subito, ma decise di iniziare ad insegnare educazione fisica. Continuò gli studi, iscrivendosi all’istituto magistrale di Modena. Nonostante stesse continuando ad insegnare, non abbandonò il canto, prima con Arrigo Pola (di cui manterrà canoni e principi nella sua futura carriera), poi con Ettore Campogalliani, il quale, gli insegnò a migliorare il fraseggio. Ottenne poi il suo primo successo nel 1955 con il padre e la corale di cui il padre ne era partecipante, in Galles. A partire dal 29 aprile 1961 il giovane Pavarotti, iniziò ad esibirsi difronte al grande pubblico, quando ottenne (quella che lui stesso definiva) la “consacrazione artistica” al Teatro Municipale di Reggio Emilia, nel quale interpretò Rodolfo ne La Bohème di Puccini. Pavarotti ebbe molte richieste per delle repliche dell’opera pucciniana alla Royal Opera House di Covent Garden, a Londra, prima dell’arrivo di Giuseppe Di Stefano, ma a causa di un’improvvisa malattia del tenore siciliano fu costretto a sostituirlo (era il 1963) nella parte di Rodolfo. Lo rimpiazzò in teatro e anche al Sunday Night at the Palladium, un noto spettacolo televisivo inglese seguito da più di 15 milioni di telespettatori: il mezzo perfetto per affermarsi sulla

scena mondiale. Nello stesso anno è il Duca di Mantova in Rigoletto alla Wiener
Staatsoper (teatro dell’opera Austriaco).
Collaborazione tra I Tre Tenori
Il 7 luglio 1990, in occasione della finale del campionato del mondo di calcio svoltasi a Roma, “I Tre Tenori” Luciano Pavarotti, José Carreras e Plácido Domingo tennero un concerto alle Terme di Caracalla, diretti dal maestro indiano Zubin Mehta. L’orchestra di 180 elementi risultava dall’unione di due orchestre: quella del Teatro dell’Opera di Roma e quella del Maggio Musicale Fiorentino. I Tre Tenori, cantarono in modo magistrale arie liriche tratte da opere famose, ma anche brani provenienti dal repertorio musicale di tutto il mondo (Cielito lindo, Oci Ciornie, La Vie en rose,
Memory, Amapola, Torna a Surriento, ‘O sole mio, Core ‘ngrato).
Ultime esibizioni
Nel 2004, fece un’apparizione al Royal Albert Hall di Londra, assieme al suo amico Zucchero Fornaciari, duettando sulle note di Miserere. Sempre nel 2004, in occasione dell’addio ufficiale all’opera, al Metropolitan Opera House, si esibì in “Tosca”, in cui ricevette 35 minuti di applausi dai suoi 4.000 spettatori. Il 10 febbraio 2006, in occasione della chiusura delle Olimpiadi invernali a Torino, cantò in playback
“Nessun Dorma” (da Turandot di Giacomo Puccini).
Pavarotti & Friend – impegno sociale
Dal 1992 al 2003 ha tenuto a Modena dei concerti a cadenza quasi annuale a scopo
benefico. Chiamati Pavarotti & Friends, riunivano sul palco i più famosi artisti della
scena musicale pop e rock italiana e internazionale chiamati a duetti con il tenore[35]
[36]. Lo scopo dell’iniziativa era quello di raccogliere fondi per sostenere iniziative di
sostegno e sviluppo nelle zone povere del mondo, soprattutto in favore dei bambini.

La morte
Nel 2007 si stabilì nella sua villa di Modena, nel tentativo di condurre a buon fine la sua lotta personale contro il cancro al pancreas. Una delle sue figlie rilasciò un’intervista a un settimanale, affermando che il padre si stava ormai preparando all’ineluttabile decorso della malattia (successivamente smentita) peggiorata nell’agosto 2007 e per la quale era stato anche ricoverato in ospedale. Pavarotti morì
alle 5 di mattina, del 6 settembre 2007, all’età di 71 anni.

Ruben Carotenuto 2Q classico Cambridge 2.0 – liceo Vico Napoli