E’ facile aiutare e conoscere un adolescente?

Di Valentina Riva

L’adolescenza è un periodo dello sviluppo che rappresenta il passaggio dall’infanzia all’età adulta, che va quindi da circa dai dodici anni fino ai venti anni. In questa fascia di età gli adolescenti comunicano quello che hanno dentro con modalità non comprensibili e accettabili agli occhi del genitore.

L’adolescenza è un momento molto difficile da vivere. In questo periodo il ragazzo deve cercare di affrontare e risolvere una serie di problemi e responsabilità che lo porteranno ad una totale maturazione, nel momento in cui sarà divenuto adulto. A volte, però, non è in grado di superare tutte quelle preoccupazioni e in lui si creano forti disagi che non riesce ad esprimere. Spesso, poi, in quei momenti di difficoltà l’adolescente si isola soprattutto dalla famiglia che si ritrova così incapace di dargli una mano, e per questo il ragazzo va a cercare aiuto dagli amici i quali, la maggior parte delle volte, non interpretano i suoi strani atteggiamenti come segno di malessere. L’adolescente, nei nostri anni, è spesso visto come una persona priva di ideali, non troppo legato alla famiglia e che dà molta importanza all’amicizia. L’essere privo di ideali è dovuto al fatto che i ragazzi pensano di avere tutto ciò che occorre, si danno per vinti in partenza e talvolta non imparano a lottare per ottenere ciò che vogliono, perché sono stati abituati così dalle famiglie. Tali stimoli non gli vengono forniti neanche dagli amici, dai quali si rifugiano per trovare sicurezza e comprensione e per tentare di fuggire dai problemi che purtroppo permangono. Gli adolescenti trovano amici sempre più uguali a loro in modo da non avere contrasti proprio con nessuno. È facile trovare sempre conferme fino a quando non si è costretti a dover uscire dall’ambito familiare o dal ristretto gruppo di amici. Generalmente è un ragazzo che si conosce da tempo, e che deve saperti ascoltare, ma soprattutto rispettare. Un comportamento del genere viene attuato anche nei confronti dei genitori. Egli inizialmente tenta di soddisfare le proprie richieste, magari reprimendo il suo vero carattere e i suoi reali interessi, poi «scoppia» respingendo la famiglia, ritenendola solo un elemento inutile e instaurando con i suoi componenti un rapporto conflittuale. Avviene il contrario se un genitore si occupa del ragazzo con attenzione, ma nello stesso tempo, gli lascia i dovuti spazi e libertà, perlomeno di scelta. In tutte queste situazioni non è difficile pensare che, nella contorta mente di un adolescente in crescita, si possano creare facilmente disagi.