Caro bambino

Caro bambino,

è strano pensare a quei giorni ormai così lontani, e nel contempo così vicini, sembra ieri! È strano pensare che il covid-19 sia arrivato così all’improvviso e che ora sia solo un ricordo. È strano pensare che io stessa lo abbia vissuto e che ora si trova nei libri di storia. Di solito a scuola si è abituati a leggere di guerre mondiali, battaglie e pandemie come la peste, ma mai avrei immaginato di vivere un momento così importante tanto da cambiare l’intero mondo. Vent’anni sono passati e se ci penso non me ne capacito ancora. È stato un periodo difficile per me. La scuola online, il lockdown… dovevamo stare chiusi in casa e non potevamo uscire nemmeno per fare una passeggiata. Dopo mesi però siamo ritornati a studiare tra i banchi, a lavorare e a incontrarci ma sempre con le giuste precauzioni come mascherina e igienizzante.

La sensazione più dolorosa però è stata la mancanza del contatto fisico: non potevamo abbracciarci, baciarci, stringerci la mano o semplicemente toccarci.

Penso che questo sia stato il maggior problema tra tutti e sai perché bambino? Il 2020 è stato l’anno dello scriversi attraverso uno schermo piuttosto che conoscerci e viverci realmente. È stato un anno brutto ma anche bello per certi versi, sai avevo imparato che pure le cose semplici e quotidiane contano, perché quando non le hai ti mancano e non puoi sostituirle perché sono uniche.