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Jeffrey Truman Show: alla riscoperta dei famosi peccatori della Divina Commedia

Atto I

 “Buonasera a tutti voi, qui è Jeffrey Truman e sono pronto a guidarvi in questa bollente serata alla riscoperta dei più grandi peccatori che, narrando la loro storia, sono riusciti a riscaldare i nostri cuori… Dante avrà narrato bene la loro storia o avrà modificato qualcosa? Lo scopriremo prossimamente, restate connessi”

Dopo queste euforiche parole delle grandi luci si accesero illuminando due grandi poltrone rosse, una di fronte all’altra, e davanti ad esse un elegante uomo con le braccia aperte e un sorriso accecante stampato sul volto pronto a far divertire gli spettatori. “Ed ecco a voi il primo, anzi, i primi peccatori di questa serata: Paolo e Francesca!”.

Atto II: Paolo e Francesca

Due snelle figure volarono sul palco per poi atterrare sulla poltrona di destra ”Finalmente ci fermiamo…” disse l’uomo guardando verso la donna “ oh mia amata Francesca..” la donna lo guardò e con un lieve sorriso disse: “sì… Paolo”. “Ecco qui i nostri due invitati, i più famosi innamorati della Divina Commedia. Presentatevi al nostro grande pubblico, magari parlando della vostra storia e del vostro incontro con Dante” Francesca guardò Paolo e cominciò a parlare: “Io Francesca da Polenta fui  data in sposa a Gianciotto Malatesta, ma credetti che il mio vero sposo fosse Paolo” e detto il suo nome lo fissò per qualche istante con un sorriso in volto  “Noi un giorno stavamo leggendo la storia di Lancillotto e Ginevra, una storia di tradimento che ci spinse al peccato, poi Gianciotto ci scoprì e ci uccise…” Francesca sembrava soffrire raccontando questa storia quindi il presentatore : “Ok storia molto toccante, ma parliamo di cose più divertenti, Dante aveva veramente quel ridicolo cappello? E soprattutto era simpatico?” e Paolo rispose “beh sì… era un onore portare quel berretto in testa, la corona di alloro simboleggia la saggezza e la gloria” ”Ops mi dispiace è finito il tempo quindi ci dobbiamo salutare…” Francesca guardò il presentatore “No ti prego, facci restare un altro po’ fermi…” mentre Francesca parlava una grande folata di vento portò i due amanti fuori dal palco.

Atto III: Celestino V

“Come secondo ospite abbiamo una persona che non è stata descritta né gli è stata data possibilità di dire nulla, Dante provava tantissimo odio verso di lui, saprà difendersi dalle offese subite? Ecco a voi l’ex papa Celestino V!”.

Questa volta arrivò una persona da dietro il palco con una camminata lenta e pacata, che si sedette su una poltrona.  “Dai presentati e facci scoprire il tuo punto di vista sul  conflitto con Dante!” Celestino guardando il pubblico rispose “Io sono “l’ex” papa Celestino V e ho provocato molto dolore a Dante… Ero un semplice eremita ma sono stato eletto papa, non era proprio una carica che sapevo gestire. Sono stato costretto ad abdicare e per questo mio gesto che ha portato al soglio pontificio Bonifacio VIII  Dante è stato costretto all’esilio…”. “Mi aspettavo un po’ più di pepe nella storia, così farai addormentare il pubblico… ma quindi è “colpa” tua se Dante ha scritto la Divina Commedia e oggi tutti gli studenti italiani la studiano?” Celestino rispose “Non lo so… non saprei cosa rispondere…”, “Ok ha detto di sì” , il pubblico era sconcertato e il presentatore per calmarlo disse: “Mi dispiace ma dovrai tornare nell’anti inferno…” Celestino con una voce pacata affermò “Sono pronto a subire la mia pena per essere stato ignavo…” e pian piano se ne andò.

Atto IV: Cavalcante de Cavalcanti

“Dopo il poco emozionante incontro con papa Celestino V vi presento un grande uomo, tra i più ricchi, appartenente alla nobile casata guelfa dei Cavalcanti, padre di Guido. Ecco a voi Cavalcante de Cavalcanti!”. La poltrona venne sostituita da una tomba, il coperchio era diviso in due parti, una delle due si aprì, appena aperta un busto di un uomo si eresse guardando il pubblico. “Finalmente vedo qualcuno, buonasera a tutti sono Cavalcante de Cavalcanti e sono pronto a rispondere a tutte le vostre domande.” Il presentatore chiese: “Da dove deriva il tuo nome e il tuo cognome?” e Cavalcante rispose “Il mio cognome deriva dalla nobile casata dei Cavalcanti” “e perché hai chiamato tuo figlio Guido? ” Cavalcante non sapeva come rispondere, quindi il presentatore continuò “Vabbè non importa. Anche per te c’è una domanda dal pubblico, tu nel canto X dell’inferno hai paura per il futuro di tuo figlio, infatti hai paura a chiedere a Dante notizie sulla sua incolumità, ma in tutto il tempo che eri morto non hai mai pensato di usare la capacità che avete voi dannati di vedere il futuro anche per tuo figlio?” “Beh… io…” “ok, molto d’aiuto… mi dispiace ma ti dobbiamo salutare!” improvvisamente la bara scomparve in un lampo.

Atto V:Pier della vigna

“Sto per presentarvi uno dei personaggi meno iconici della Divina Commedia, un fidato consigliere del grande Federico II, ma per ragioni ancora ignote è stato arrestato come traditore, speriamo che almeno lui ci dia delle risposte soddisfacenti, ecco a voi Pier della Vigna!” Da dietro le quinte spuntarono tre persone che trascinavano un carretto, sopra a quel carretto si trovava un grande albero, il presentatore disse sottovoce: “Mi sa che a te non dovrò chiedere da dove deriva il tuo nome…” e l’albero rispose “vedo che Dante non ha rispettato la sua promessa…” “Che promessa?” chiese il presentatore. “Doveva riabilitare il mio nome, ero stato arrestato per aver tradito Federico II, ma io non avrei mai pensato di far ciò, sono stato ingiustamente punito, la mia vista fu accecata, e l’unica cosa che potevo fare era suicidarmi, finendo  così nel VII cerchio. Per favore almeno voi provate a riscattare il  mio nome…”. “Storia struggente piena di intrighi politici , ma ormai a nessuno importa più di te e non esiste alcun nome da ripulire. Quindi penso che il nostro incontro possa finire qui.” E come era venuto se ne andò.

Atto VI: il grande viaggiatore, Odisseo

“Per finire abbiamo lasciato il personaggio più iconico dei  poemi epici greci, il più grande viaggiatore che sia mai stato esistito, colui che affrontò gli dei, conosciuto con molti nomi, simbolo di astuzia, ecco a voi Odisseo” .Una grande fiammata partì dalla poltrona per poi rivelare una figura “E’ un onore essere qui pronto a narrarvi i miei famosi viaggi” “E’ un onore nostro averti qui. Vorrei sapere che cosa hai provato durante il tuo viaggio?” Odisseo rispose: “Ero spaventato, ogni onda mi metteva paura, volevo tornare ad Itaca e rivedere mia moglie Penelope e mio figlio Telemaco, questo mi ha aiutato a tornare.” “E una volta tornato?” “Ho liberato Itaca dai Proci e” “No Odisseo, sbaglio o hai saltato qualcosa? Tutto il pubblico era pronto ad ascoltare la storia più commovente del poema, speravamo tutti di sentire qualcosa sul tuo fidato cane Argo” Odisseo rispose “Sì, Argo era un fidato amico ma penso che ci siano altre cose più avvincenti… ad esempio il mio viaggio verso le colonne d’Ercole” quindi il presentatore rispose con tono annoiato “Ok sentiamo questa storia” “Mi stavo annoiando e la mia sete di conoscenza mi spinse ad andare verso le colonne d’Ercole. Il mare era in tempesta, si sentivano potenti fulmini e una grande onda mi travolse”.  Il presentatore lo interruppe “Ma non potevi leggere un libro? Era più semplice e non rischiavi di morire…” e Odisseo rispose “Beh sì ma nessuno aveva mai narrato delle colonne d’Ercole ed io volevo scoprirlo ad ogni costo…”.

Uno squillo interruppe il discorso di Odisseo “Mi dispiace ma il tempo ormai è finito, lo sai come sono i tempi televisivi… beh in realtà no ma finirai il tuo discorso un’altra volta”. Una fiamma consumò il corpo di Odisseo non lasciando neanche un briciolo di cenere.

“Ormai il tempo è finito ci vediamo ad un’altra puntata del Jeffrey Truman show: alla riscoperta dei famosi peccatori della Divina Commedia”

Lorenzo Ballariano II QL