Ma che senso ha leggere Dante a scuola?

Dante Alighieri è uno dei padri fondatori della letteratura italiana e ancora oggi le sue poesie vengono lette da milioni di persone in tutto il mondo.

Quando io e i miei compagni, durante questo anno scolastico, abbiamo iniziato a studiare questo poeta, la sua vita e le sue opere ci sembravano solo argomenti noiosi e inutili. Non nego che per svolgere questo tema ho avuto bisogno di documentarmi e solo adesso ho capito che, in realtà, Dante è un poeta estremamente attuale che tratta di argomenti che ricadono sulla nostra vita di tutti i giorni, di cui prima ignoravo totalmente l’esistenza. Nelle sue opere sono presenti tutti gli aspetti politici, religiosi, filosofici e sociali.

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita. 

Ho voluto riportare questa terzina, che è la prima della Divina Commedia, perché in questi pochissimi versi Dante ci fa capire che si trova sommerso dal peccato, dai problemi della vita e io credo che sia capitato quasi a tutti noi di trovarsi in una situazione del genere, quando non si sa nemmeno come uscirne. Però lui non si dà per vinto, infatti successivamente vede una montagna illuminata dalla luce del sole, che per lui rappresenta la speranza. Ecco, la speranza, che accompagna il poeta per tutto il suo viaggio. Dante vuole dare speranza a tutti gli uomini, perché non devono lasciarsi abbattere dalle loro paure e debolezze.

Quando il poeta chiede aiuto a Virgilio, nel momento in cui incontra le bestie feroci, ci vuole fare capire che però, non possiamo affrontare tutto da soli, ma a volte, anzi quasi sempre, nella vita abbiamo bisogno di una mano che sia da parte della famiglia o degli amici…

Nel momento in cui Virgilio comunica a Dante il viaggio difficile che dovrà affrontare, passando per l’inferno, il purgatorio e il paradiso, inizialmente lo scrittore accetta immediatamente, ma poi viene assalito dai dubbi e non si sente all’altezza della situazione. Questo mi sembra abbastanza strano, perché dalle spiegazioni della mia professoressa, Dante mi è sempre sembrato un uomo sicuro di sé, e che fosse sicuro di quale fosse la sua missione, ma in realtà lui è pur sempre un essere umano, con i suoi sentimenti e quindi i suoi timori, le sue perplessità ma anche le sue passioni e le sue speranze.

A chi non è mai capitato di sentirsi inadatto o non all’altezza delle aspettative, quindi in fondo non siamo molto diversi da lui. Il primo canto che abbiamo letto durante le video lezioni, in questo periodo di pandemia, è il quinto. Qui viene narrata la storia di Paolo e Francesca, due amanti, che appunto per questo vengono collocati tra i lussuriosi. Francesca si trova sposata, a causa di un matrimonio combinato, con Gianciotto Malatesta, ma lei si innamora follemente del cognato Paolo. I due un giorno mentre leggevano la storia di Lancillotto e Ginevra, capiscono di essere innamorati e si baciano, proprio in quel momento entra Gianciotto che preso dall’ira uccide prima Francesca e poi suo fratello. Questo episodio può essere attualizzato con uno dei più grandi problemi della società moderna: il femminicidio.

Mentre si trova nel girone dei violenti, Dante incontra un’anima, Pier de la Vigna, un uomo che si è suicidato, dopo essere stato imprigionato ingiustamente, a causa dell’invidia dei suoi cortigiani. La storia può essere facilmente riconducibile ai giorni nostri con il bullismo o il cyber-bullismo, che hanno, purtroppo, tolto la vita a migliaia di ragazzi innocenti, come il dannato.

Nonostante il poeta provi pietà per il suicida, lo colloca sempre nell’inferno, questo perché Pier de la Vigna si è tolto la vita perché era  innocente, è quindi sia vittima che carnefice e la sua morte ha portato dolore anche ai suoi familiari e conoscenti. Dante, infatti, ci fa capire che la vita è il bene più prezioso che abbiamo, dobbiamo affrontare con tutte le nostre forze i problemi e cercare di essere forti e non egoisti, perché anche se non ce ne accorgiamo, le nostre azioni ricadono anche sulla vita delle altre persone, per cui siamo responsabili gli uni degli altri.

Dante è un uomo moderno anche per quanto riguarda le sue idee politiche, infatti lui era un guelfo bianco e voleva la netta separazione tra il potere spirituale e il potere temporale. Quindi non voleva che il Papa interferisse con le questioni politiche che riguardavano invece l’Imperatore, questo perché per Dante l’imperatore era colui che doveva condurre gli uomini alla felicità terrena, mentre il papa doveva condurli alla felicità spirituale ed eterna, per cui non doveva pensare ai beni materiali. Queste idee erano molto innovative per l’epoca in cui visse lo scrittore, che gli costarono l’esilio. Inoltre, può essere considerato il fondatore della lingua italiana, in quanto con   il   De Vulgari eloquentia lui è il primo che cerca di trovare un linguaggio comune a tutta l’Italia.

Nonostante l’obiettivo di questo mio studio era spiegare solo le motivazioni per cui Dante potrebbe essere considerato un poeta contemporaneo, egli rimane pur sempre un uomo del ‘300, con anche alcune idee totalmente diverse dalle nostre. Per esempio, come tutti gli uomini del suo secolo, lui vede la donna come un essere umano “inferiore” o forse è meglio dire diverso e idealizzato, infatti, nonostante il suo grande amore per Beatrice, che è il personaggio più importante della Divina Commedia, ella è sempre una donna chiusa nel suo ruolo di genere e per Dante rappresenta, simbolicamente la teologia e, quindi, la religione.

Inoltre non mi trovo per niente d’accordo con la collocazione degli omosessuali nel girone dell’inferno in cui si trovano i violenti. Perché proprio lui, il poeta che esalta il sentimento dell’amore, lo condanna allo stesso tempo?  Questo sicuramente a causa della mentalità chiusa dell’epoca. Ma ancora oggi gli omosessuali lottano per i propri diritti e contro l’omofobia.

Questo argomento mi ha fatto riflettere molto, perché fino a poco tempo fa non avrei saputo cosa scrivere e, sicuramente, non me ne sarei interessata se non mi fosse stato richiesto.  Magari con questo approccio la Divina Commedia sarà uno dei libri che si troverà sulla mia libreria personale.

Sara Rizza 3BL