L’importanza della lettura nella vita dell’uomo

L’IMPORTANZA DELLA LETTURA NELLA VITA DELL’UOMO

Quando l’anno scorso l’Italia è entrata in lockdown molti cinema e piattaforme televisive si sono prodigati per garantire comunque un intrattenimento per le persone che si vedevano catapultate in un confine forzato. Sono stati venduti biglietti online per le prime di film, sono state acquistati i diritti di varie serie televisive dalle reti locali e da piattaforme online e diversi gruppi musicali hanno sperimentato per la prima volta un concerto live a cui il pubblico assisteva comodamente dal divano. Si è cercato, quindi, in un modo o nell’altro, di mandare avanti un ciclo di proposte culturali ormai ritenute comuni nella routine di molte persone. Eppure, c’è stata una negligenza, fra le varie opere artistiche a cui si è cercato di non rinunciare una è stata abbandonata: la letteratura.

I più penseranno che questo sia un bene culturale talmente intrinseco nella vita della società da essere oramai dato per scontato. Non esistono case senza libri, per quanto alcune librerie siano più fornite di altre, e non esiste una persona che non abbia mai letto un libro, per quanto piccolo esso possa essere, in tutta la sua vita. Ma avere una ricca libreria non significa usufruire dell’inestimabile bene che la letteratura rappresenta e leggere di tanto in tanto un articolo di giornale o un fumetto non significa essere un lettore. Per quanto possa sembrare assurdo, infatti, il lento trascorrere delle giornate ha infuso in molte persone un senso di pigrizia tale che perfino lettori accaniti hanno tralasciato i libri e i giornali per spostarsi davanti ai televisori. Non è, per altro, un fenomeno nuovo: negli ultimi decenni l’abbandono della lettura, da parte di persone anziane ma soprattutto di adolescenti, è stato registrato da numerosi dati, uno fra tanti la pericolosa incapacità di comprendere un testo rilevata da prove scritte fatte in tutte le scuole d’Italia. I giovani non sono invogliati a prendere in mano un libro poiché, spesso e volentieri, le informazioni che servono loro, per ad esempio completare un compito scolastico, sono facilmente trovate online e molti titoli famosi sono già stati trasposti in adattamenti cinematografici. Oltretutto non vi è da parte di genitori o tutori un incitamento alla lettura. Ma perdere la nostra capacità d comprendere un testo o allenare nozioni grammaticali non sono le uniche utilità di un libro.

Innanzitutto, va ricordato che la lettura è una pratica antica, creata con l’intenzione di tramandare il sapere prima che con quella di passare il tempo, e che si basa sull’ideazione di una lingua codificata da precise regole; il sapere che veniva tramandato da un saggio non risiedeva solo nel messaggio di una determinata frase ma nelle parole stesse che la componevano. La traduzione stessa da una lingua all’altra presupponeva un vasto conoscimento di duo o più lingue da parte del traduttore e dalla sua maestria nel riportare correttamente il pensiero dell’autore dell’opera originale. Su tale capacità di tradurre, e quindi di scrivere, si sono poi spesso basate alleanze fra paesi che avrebbero successivamente portato ad eventi storici di rilevata importanza. Ma, volendo ritornare ai tempi moderni, si potrebbe riconoscere alla letteratura anche un aiuto alla saluta: in un’epoca governata da teleschermi e digitalizzazione, avere fra le mani le pagine di un libro e non dover leggere attraverso le luci accecanti degli schermi non solo conferisce un senso di realtà e di saldezza ma permette anche di non sforzare troppo le retini. Riguardo a ciò è anche importante fra presente che, con l’avvento di lavagne digitali e computer a portata di mano nelle scuole, il numero di studenti che sviluppano problemi di vista è aumentato.

Un libro può anche assumere un valore terapeutico per il singolo individuo: confrontarsi con personaggi immaginari dal carattere simile al nostro può senza dubbio aiutarci ad avere una visione più chiara di noi stessi, su pregi e difetti. E’ anche grazie ad un’analisi dei personaggi di un libro che ci si può interessare a materie come la psicologia oppure intraprendere corsi teatrali e avere quindi un ampio spettro di conoscenza dell’animo umano. Questo per quanto riguarda storie di fantasia (che però non è sinonimo di storia fantastica), ma si possono fare riflessioni anche su libri di saggistica o di storia, che siano essi riportati attraverso le vite di personaggi realmente esistiti o con un mero succedersi di eventi in sequenza cronologica. D’altronde è anche vero che non sempre un libro ci permette di analizzarne i personaggi, poiché lo scopo del racconto varia anche a seconda del genere: oltre ai già citati libri di saggistica e storia possiamo infatti annoverare romanzi, poemi epici, libri fantasy, gialli, storie d’amore ecc. E queste sono solo alcuni dei generi che i libri possono avere, che possono essere anche più di uno; e, come è già stato fatto presente prima, la nazionalità dell’autore e il luogo in cui la storia prende piede sono allo stesso modo fattori importanti, che devono essere tenuti a mente nelle analisi più approfondite.

La valenza culturale della letteratura, quindi di un libro in sé, ovviamente si trova anche nel linguaggio che viene utilizzato dall’autore o dagli autori: si possono sempre imparare vocaboli nuovi, con una lettura approfondita e non superficiale, e si può anche apprendere uno stile di scrittura. Soprattutto in ambiti lavorativi, ad esempio quello della divulgazione, è importante possedere un linguaggio che sia al contempo formale e chiaro e non sempre le lezioni impartite da professori risultano utili tanto quanto la lettura costante di libri che seguono questo determinato stile. Inoltre, ciò che veramente rende la letteratura un bene culturale inestimabile è il fatto che sia accessibile a tutti.

Lavinia Mazzacurati