La musica da orchestra inizia a gracchiare?

simbolo Filarmonica Sestrese

“E’ inutile dire di lasciare spazio ai giovani, se poi noi adulti li lasciamo nel recinto che costruiamo loro”

di Lidia Rossi, 1D 

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La banda municipale di Sestri Ponente nasce il 27 maggio del 1845, ed è l’attuale Filarmonica Sestrese. Ideata dal sindaco Profumo, la sua fondazione è strettamente collegata a quello che Sestri è ancora oggi, ovvero una zona industriale della città. Con lo sviluppo delle aziende ci fu un boom demografico, molte famiglie si stanziarono a Sestri e, dopo la scuola, i ragazzi andavano ad imparare a suonare vari strumenti, trovando in questa realtà, un luogo di crescita culturale e umana. Così nasceva la Filarmonica, un’organizzazione nata per i giovani, che oggi conta più di 250 allievi.

Il 26 novembre, per celebrare il 175° anniversario della prima esecuzione del Canto degli Italiani, la Filarmonica Sestrese e il comune di Genova hanno organizzato il concerto “Genova città dell’Inno”, è stata questa l’occasione per incontrare e parlare con il presidente della Filarmonica Sestrese, Roberto Parodi.

                       


Come promuovete la vostra associazione?

La prima promozione sono sicuramente le attività che si fanno, evidenziando cosa possiamo proporre ai giovani. Speriamo di invogliarli a impiegare il loro tempo libero nella loro conoscenza, in modo da formare le persone che saranno gli adulti di domani. Crescendo, le cose da fare nel tempo libero aumentano. Nonostante ciò, se affrontata con lo spirito giusto, questa opportunità può dare  grandi soddisfazioni e porta molte esperienze formative.  

I gusti musicali attuali sono molto diversi rispetto al passato. Ci sono stati grandi cambiamenti anche nella scelta degli strumenti da imparare?

Assolutamente sì; le persone cambiano e l’orchestra si è adeguata al cambiamento. Prendendo d’esempio l’ultimo concerto, la scelta dei brani è focalizzata sulla ritmica. Inoltre da qualche anno abbiamo inserito il corso di chitarra, di basso elettrico, di pianoforte e di canto moderno, proprio per lasciare ai giovani più libertà di scelta.

Un progetto molto interessante è l’orchestra giovanile: come funziona, a che fascia di età è rivolta?

Nata da un’idea di Andrea Linovi, nostro primo clarinetto, l’orchestra giovanile vorrebbe collegare diverse provenienze; infatti la Filarmonica partecipa a questa attività insieme al Liceo Pertini Musicale, alcuni ragazzi del conservatorio Paganini e un ragazzo del conservatorio di Milano. E’ un’organizzazione autonoma, e così i ragazzi sono liberi di scegliere i brani. Ritengo che dare responsabilità ai giovani sia il primo passo per farli crescere; è inutile dire di lasciare spazio ai giovani, se poi noi adulti li lasciamo nel recinto che costruiamo loro.

Il pensiero attuale è molto più aperto rispetto ai secoli scorsi, ciò ha portato a dei cambiamenti nel mondo dell’orchestra?

Sicuramente rispetto al passato il fattore di genere è molto meno importante, e ciò ha permesso di far avvicinare le ragazze a nuovi strumenti. Mentre prima il violino e i legni erano predominanti, ora molte giovani donne si appassionano agli ottoni.