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Paola Venzano: “La tecnologia è importante, ma il lavoro dell’uomo necessario”

di Linda  Simonotto, 1B

La tecnologia sta diventando sempre più importante e presente nelle nostre vite. Ce lo conferma Paola Venzano, specialista in microbiologia  che si occupa di analisi di laboratorio per l’Istituto Salus Alliance Medical.

Affronta il suo lavoro con grande passione ed è sempre pronta a fare nuove scoperte; lavora in un campo – quello delle analisi biomediche-  molto influenzato dalla tecnologia: le chiediamo quindi cosa pensi dello sviluppo tecnologico e come il suo lavoro è cambiato negli anni.

Immagino che nel tuo lavoro le tecnologie siano molto presenti, vero?

“Sì esatto, quasi tutti i tipi di tecnologie, dall’ingegneria genetica, all’informatica o ancora alla meccanica più avanzata, sono  ampiamente sfruttati nel laboratorio.”

Da quanti anni lavori i in questo campo?

“Da trent’anni.”

Da quando hai iniziato a lavorare, la tecnologia si è evoluta?

Ho cominciato a lavorare  già in un’epoca relativamente tecnologica, perché c’erano già i computer, la strumentazione e l’ingegneria genetica, quindi il grosso dell’evoluzione tecnologica in laboratorio è avvenuto nel ventennio precedente al mio arrivo perché prima di essa molti processi e registrazioni erano manuali. In ogni caso  in questo trentennio la tecnologia è enormemente migliorata, sia come capacità dei computer che come strumentazione,  sempre più precisa e affidabile.”

Ti accorgi se i tuoi colleghi più giovani si rapportano meglio con la tecnologia rispetto a te e ai tuoi colleghi più anziani, o credi non ci siano grandi differenze?

I giovani si rapportano decisamente meglio rispetto a qualunque software; ormai tutti gli strumenti di laboratorio hanno una parte meccanica e un sistema che la gestisce. Rispetto invece alla capacità di interagire con gli strumenti è ancora strettamente necessaria l’esperienza acquisita negli anni, quindi su quel fronte noto che io e i colleghi più vicini alla mia età siamo – diciamo – in vantaggio.”

Come credi che cambierebbe il tuo lavoro se da un momento all’altro non avessi più la possibilità di usare i mezzi tecnologici?

“Credo che senza le strumentazioni il lavoro sarebbe più difficile, ma forse anche più divertente. Molti anni fa si vedevano verificarsi  tutte le reazioni chimiche, si vedeva una sostanza cambiare colore, o un’altra reagire al contatto con un oggetto; ora si vede una bella e sofisticata macchina, ma niente di più.”

Pensi che in un futuro il tuo lavoro potrebbe essere completamente sostituito dai macchinari?

“È l’avverbio  “completamente” che mi fa titubare; sicuramente con l’avanzare degli anni il supporto offerto dalla tecnologia sarà sempre maggiore, ma credo che ci sarà sempre una parte umana a sorvegliare e controllare ciò che fanno gli strumenti:  il margine di errore si avvicina sempre di più allo zero, ma non ci è ancora arrivato. Con questo voglio dire che la tecnologia è importante, ma il lavoro dell’uomo necessario.”