“La  caduta dei giganti”

di Edoardo Malfettani e Pietro Speroni, 1B

Nella serata di venerdì  5 maggio al liceo classico Andrea D’Oria di Genova, come in tutti i licei classici d’Italia, si è svolta “La notte nazionale dei licei classici” durante la quale gli studenti del liceo si sono esibiti con recitazioni, interpretazioni, canzoni e letture di poesie o di passi di poemi omerici.

Nell’aula della classe 2C le ragazze di 4C, 4H e 4I hanno esposto una presentazione di storia dell’arte riguardante gli affreschi di alcune dimore nobiliari  di Genova, che hanno portato a far comprendere e ammirare di più il patrimonio artistico del capoluogo ligure.

Le studentesse hanno raccontato la loro esperienza all’interno dei palazzi di Genova e la decisione di  collegare mito e arte per rispettare il tema della “notte bianca” ovvero la guerra.

Le tre classi si sono concentrate principalmente su tre affreschi: “La caduta dei giganti”, da cui ha preso il nome la presentazione, “La battaglia di Ercole contro le amazzoni” e “Apollo che saetta i Greci”.

Il tema della “Caduta dei giganti” oltre ad essere presente a Genova nel Palazzo del Principe è presente anche a Mantova, a palazzo Tè. I due affreschi sono stati dipinti nella stessa epoca da due autori diversi: l’affresco di Genova era stato affidato a Perin del Vaga, mentre quello di Mantova a Giulio Romano.

Quest’opera illustra la fase finale dello scontro tra giganti e divinità, quando i Titani vengono scacciati dal Monte Olimpo dai fulmini di Zeus. I due affreschi rappresentano la stessa vicenda in modo diverso: l’opera di Giulio Romano è esclusivamente manierista e rappresenta meglio la storia, mentre quello di Perin del Vaga si concentra esclusivamente sul momento della caduta.

L’opera di Palazzo Tè è un riferimento alla caduta di Roma, mentre l’interpretazione dell’affresco genovese può avere più varianti: la prima vedrebbe Carlo V nelle vesti di Zeus e, la seconda Andrea D’Oria nelle vesti del Dio greco .

La seconda opera presentata si trova nel palazzo della Prefettura, il Palazzo D’Oria-Spinola, affrescato per volontà di Antonio D’Oria, fratello di Andrea. Questo affresco raffigura Ercole che combatte con una clava contro le Amazzoni, un popolo di donne guerriere.

 

“Apollo che saetta i greci” è un affresco che rappresenta una scena dell’Iliade di Omero, l’affresco è rappresentato in una stanza del palazzo della Prefettura. Il dipinto era stato realizzato dal monegliese Luigi Cambiaso.

Le ragazze, al termine della loro relazione, hanno sottolineato quanto abbiano apprezzato l’opportunità di ammirare questi affreschi. Al di là delle competenze specifiche, infatti, hanno trasmesso il loro entusiasmo per l’arte e l’emozione provata nell’immergersi nello studio e nell’osservazione di questi capolavori.