Mafie. Global Summit “We make Future” di Rimini.

Il criminologo Vincenzo Musacchio: “Massima allerta sulle metamorfosi mafiose in continua evoluzione”.

“Pensare alle mafie come un fenomeno statico, soltanto perché attualmente operano nell’invisibilità, è l’errore più grave che si possa commettere nel loro contrasto”. “Le nuove mafie sono già all’avanguardia nell’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche”. “Da tempo le usano nelle transazioni finanziarie transfrontaliere per riciclare il loro denaro sporco e investirlo nei mercati globali”. Così nel suo intervento  al We Make Future di Rimini il criminologo Vincenzo Musacchio docente negli Stati Uniti e tra i massimi esperti di criminalità organizzata transnazionale. “Pensate davvero che le mafie moderne non abbiano già pianificato le loro strategie criminali per i prossimi venti, trent’anni?” “I vantaggi delle nuove tecnologie digitali per i mafiosi sono tantissimi e includono l’anonimato, la possibilità di prendere parte a comunicazioni crittografate in tempo reale, la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio (in termini di vittime e clienti), la mobilità geografica e la capacità di controllare e operare nei mercati internazionali da un qualsiasi dispositivo mobile”. “Le organizzazioni criminali stanno già sfruttando in maniera impeccabile l’economia digitale, favorite soprattutto dalle discrepanze legislative nella regolamentazione e nella fornitura di dati”. “Le nuove metamorfosi mafiose in questi campi sono talmente repentine che sussiste concretamente il rischio di non riuscire più a individuarle”. “L’uso dell’intelligenza artificiale – al centro del dibattito di questi incontri – potrà fungere, ad esempio, da moltiplicatore di guadagni per le attività di riciclaggio, giacché potrebbe realizzare la commercializzazione di prodotti e il reimpiego del denaro ripulito su vasta scala massimizzando la portata e i profitti”. “In rete le modalità per nascondere i loro guadagni illegali sono infiniti”. “Si possono, ad esempio, creare portafogli digitali”. “Per interposte persone potrebbero riuscire a offrire servizi bancari virtuali e un rapido accesso ai finanziamenti e alle valute virtuali”. “Le modalità dei traffici illeciti, dalla droga fino al traffico di esseri e organi umani, potrebbero cambiare ostacolando sempre di più il lavoro di polizia e magistratura”. “Se per ora su queste affermazioni abbiamo solo indizi, presto credo arriveranno anche le prove”. I ricercatori di “Check Point Research” in Israele – ha aggiunto Musacchio – hanno individuato almeno tre casi in cui i cyber criminali hanno già utilizzato l’intelligenza artificiale per scopi criminali: 1) la creazione di software “stealer”; 2) la crittografia di dati; 3) la creazione di un marketplace del dark web per lo scambio di dati di conti bancari e carte di pagamento rubati, strumenti malware, droghe, armi e persino organi umani. È soltanto una questione di tempo e presto scopriremo che l’intelligenza artificiale sia sfruttata dalle mafie 4.0 per molteplici scopi criminali e così purtroppo ritengo avremo i primi casi giudiziari in Europa e in Italia. 

Vincenzo Musacchio, criminologo forense, giurista, associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). È ricercatore indipendente e membro dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra.