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La grande carestia: un museo a cielo aperto per non dimenticare

Per conoscere la storia di un luogo, bisogna capire meglio le dinamiche, anche quelle drammatiche, perché alla fine sono quelle che lasciano il segno. Se si sceglie di visitare Dublino, è interessante visitare il Museo della Grande Carestia, un luogo unico, dove si riesce a comprendere meglio gli irlandesi.

di Rebecca Fineschi, 2D

ANTEFATTO 

 Il Memoriale della Carestia - Un Italiano a SligoIl Museo della Grande Carestia nasce per ricordare una delle situazioni più difficili dell’Irlanda, che tra il 1845 e il 1849, dovette fare i conti d’improvviso con una carenza di cibo, che causò una strage, ma che soprattutto svelò il vero volto della Gran Bretagna, che lasciò morire più di un milione e mezzo di persone e ne costrinse all’esilio altri 4 milioni negli anni seguenti.

La carestia fu un evento fortuito gestito con insensibilità da una delle potenze mondiali dell’epoca, che  dovette fare i conti con il risentimento irlandese ed affrontare The Troubles, il termine con cui gli irlandesi chiamano i disordini che sconvolsero l’isola con una singolare ed inedita guerra. Di sicuro i motivi erano molti e diversi, ma è altrettanto certo che anche la Grande Carestia e il ricordo dell’indifferenza inglese pesarono notevolmente sul conflitto nord irlandese.

“Riempito con lo spirito di gratitudine per tutto quello che ho nella mia vita, mi sono avvicinato a questa installazione dell’artista Rowan Gillespie. Mentre il mondo passa, con le persone che svolgono il loro lavoro quotidiano, può essere facile dimenticare come tanti irlandesi hanno lottato per sopravvivere, e il fatto che molti di loro non ce l’hanno fatta. In mezzo al traffico quotidiano, una strana quiete scende su questa piccola parte della banchina della Custom House, dove le figure spiccano. In memoria di tutti gli irlandesi che hanno perso la vita durante la grande carestia,  ho capito che la perdita è un qualcosa di insondabile.”

Queste sono parole che provengono dal passato con lo scopo di far ricordare il diritto di tutti i cittadini a non morire di fame.

La Grande Carestia e il fenomeno dell’emigrazione 

Sebbene oggi la Repubblica d’Irlanda sia una nazione indipendente, all’epoca faceva parte dell’Impero Britannico, che ne devastava le risorse, soprattutto alimentari, per nutrire il popolo inglese.

I contadini irlandesi che lavoravano per i latifondisti inglesi, erano molto poveri, non potendosi permettere i cereali, basavano la loro alimentazione sulla patata, che cresceva abbondante nelle terre dell’Irlanda. Con l’arrivo della peronospora, la malattia che distrusse tutte le coltivazioni di patate dell’isola ebbe inizio quella che viene ricordata come la Grande Carestia. 

L’Inghilterra, invece che aiutare il popolo irlandese si affidò alla politica ultraliberista del “laissez-faire”, sperando che la carestia potesse massacrare la popolazione. In questo senso, la decisione funzionò. Milioni di persone persero la vita per via della fame e salirono sulle coffin-boats, salparono per l’America con gli emigranti, che più volte morivano durante la traversata. 

LE STATUE

uno-di-carestia-memorial-statue-a-nord-del-dock-dublino-irlanda-ww64x8.jpg (866×1390)The Famine Memorial è stato incaricato da Norma Smurfit e presentato a Dublino nel 1997. La scultura è un’opera dedicata al popolo irlandese costretto ad emigrare nel XIX secolo a causa di una Grande Carestia. Le sculture in bronzo, rappresentanti esseri umani disidratati per la malnutrizione, sono state progettate e realizzate dallo scultore dublinese Rowan Gillespie e si trovano sulla banchina di Custom House nella zona delle Docklands di Dublino.

PERCHE’ QUESTO LUOGO?

Questa è la zona di uno dei primi viaggi storici nel periodo di carestia della Perseverance che salpò dalla banchina di Custom House il giorno di San Patrizio del 1846. Il capitano William Scott, era un veterano della traversata atlantica e tutti i 210 passeggeri che fecero questa traversata in più di tre mesi (sbarcarono a New York il 18 maggio 1846) sopravvissero al viaggio. Da allora, il 17 ottobre di ogni anno, tutte le persone, si riuniscono per esprimere la loro solidarietà e l’impegno affinché la dignità e la libertà siano rispettate.

Irish_Famine_Poverty.jpg (720×527)

 

Il 22 Dicembre 1992, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 17 ottobre Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Povertà.

 

 

 

Dublino è una capitale europea diversa dalle altre: grazie alle dimensioni contenute, si può girare tranquillamente e il numero di monumenti e musei non è paragonabile a quello di metropoli, come Londra o Parigi, ma a rendere indimenticabile Dublino è la sua atmosfera. Questa città dal fascino senza tempo ha incantato poeti e viaggiatori: i quartieri vittoriani e georgiani si mescolano perfettamente con la sua modernità. La vita contemporanea si fonde magnificamente con il passato, soprattutto nelle sue strade colorate e  storiche. Dublino è unica e merita di approfondire la sua storia.