Il mio speciale 25 dicembre

Questo Natale, non l’ho passato come tutti gli altri.

Infatti, il 22 dicembre 2023, mentre cantavo a squarciagola “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey, stonata come una campana, ricevetti una chiamata.

Quando risposi, scoprii che chi mi stava chiamando era proprio… Babbo Natale!!!

“Babbo Natale?” dissi incredula.

“Sì, Nina, sono proprio io! Coff, Coff!” mi rispose tossendo.

“Non ci credo! Come mai questa chiamata?” chiesi.

“Sai, dalle mie parti, gira il virus da eccesso di bastoncini di zucchero, e, purtroppo, ha contagiato anche me. Questo significa che non potrò consegnare i regali.”

“Mi dispiace tantissimo!” risposi affranta.

“Lo so che ti dispiace molto, ma guardando nella lista dei bambini buoni multipremiati, ho scelto proprio te per consegnare i regali quest’anno.” 

“Che bello… aspetta, cosa? Davvero hai scelto me per consegnare i regali?” risposi entusiasta. “Devo comunicarlo subito a ma…”

Babbo Natale mi interruppe: “Shhh, nessuno deve saperlo! Ad ogni modo, domani, a casa tua, ti ritroverai sulla soglia della porta un mio caro elfo, travestito come il signor Piumini, il tuo vicino di casa, giusto?”

“Sì, afferrato in pieno”.

“Molto bene, e, appena entrato, lui chiederà di salire al piano di sopra e ti conferirà tutti i miei poteri, i regali con i rispettivi indirizzi e la mia slitta.”

“Aspetta… come farà a portarli al piano di sopra?”

“Con la scatola senza fondo!”

Sul momento rimasi scioccata: esiste una scatola senza fondo?

“Lo so benissimo cosa stai per dire, comunque… sì, esiste, ed è in grado di trasportare fino ad un miliardo di regali per volta” mi lesse nel pensiero Babbo Natale.

Il giorno dopo, come preannunciato, mi ritrovai il signor Piumini sulla soglia di casa.

“Roberto, vuoi un caffè?” gli chiese mia madre.

“Volentieri, ma io e Nina dobbiamo confrontarci un attimino di sopra. Se intanto vuoi già iniziare a prepararlo…” le rispose.

“Certo, a dopo!”

Quando salimmo in camera mia, un fascio di luce avvolse l’elfo travestito, che si ridusse di cinque taglie più piccole rispetto alla vera statura del signor Piumini.

“Senti, qui dentro ci sono dodici elfi, che ti aiuteranno a portare i regali e a leggere gli indirizzi scritti in lingue straniere, dopo di che c’è il sacco con dentro tutti i regali da consegnare, la slitta con il rifugio per le renne e…”

Interruppi l’elfo. “Ci sta così tanta roba lì dentro?” gli chiesi.

“Tanta, vero! Dov’ero rimasto? Ah sì, la bussola  magica, il cappotto di Babbo Natale, e, la cosa più importante, il libro dei buoni”.

“Ok, tutto chiaro. L’unica cosa che non ho capito è: come faccio ad uscire senza che mia madre se ne accorga?”

Il piccolo elfo scoppiò in una fragorosa risata. “Tranquilla, perché è più facile di quel che sembra. Ti basterà far finta di andare a letto e Babbo Natale ti giustificherà per quello che farai, perché se non fossi tu a consegnare i regali saresti in guai molto seri”.

“Grazie!” gli risposi.

“Grazie a te! Però ora mi devo trasformare di nuovo, se no tua madre si potrebbe preoccupare” un altro fascio di luce lo avvolse nuovamente.

La notte del 24 dicembre, feci finta di andare a letto e uscii di casa dalla finestra, con una corda fatta di vecchi calzini che riusciva a sostenere il mio peso, portandomi dietro la scatola senza fondo.

Appena la aprii, tutto ciò di cui avevo bisogno uscì da lì dentro con tantissime scintille attorno: le renne erano già al loro posto, gli elfi avevano portato il sacco dei regali sulla slitta e con esso anche i vestiti che avrei dovuto indossare, la bussola magica e il libro dei buoni.

Appena indossai i vestiti caldi e presi le redini della slitta, il giro per il mondo in una notte sola cominciò. Partii come Natalina al salvataggio del Natale perduto.

I primi regali li consegnammo in Francia, per poi proseguire per tutta l’Europa, poi siamo passati in Giappone, tutta la California, e così via.

Appena ritornai a casa, stavo per rientrare, ma un elfo piccolo piccolo mi fermò e mi diede un sacco.

“Questi sono per te e la tua famiglia” mi disse, con una vocina così dolce da far intenerire tutti quanti.

Prima di andare a dormire, misi tutti i regali sotto l’albero, per poi crollare sul letto.

La mattina seguente, il mio fratellino minore fu il primo ad alzarsi urlando:

“Mamma! Papà! Sorellona! E’ passato Babbo Natale!” e così fui costretta ad alzarmi anch’io.

Scartammo i regali  e ce n’erano anche per mamma e papà.

Un Natale così bello in vita mia non l’avevo mai passato, e so per certo che nessuno dei prossimi sarà meglio del Natale 2023.

 

Nina Plankensteiner, Scuola media Salvemini