La lotta ai tumori comincia a scuola

Di Pietro Barosso e Irene Collufio, 3B

Giovedì 18 gennaio nell’Aula Magna del Liceo Andrea D’Oria si è tenuto un incontro, nell’ambito del progetto Martina, con il dottor Alberto Castellani, presidente di MK Onlus, che ha proposto ai ragazzi del liceo un’interessante conferenza  con tema principale la sensibilizzazione dei giovani riguardo alla prevenzione dei tumori.

Il progetto, promosso dal Lions Club Genova Diamante e patrocinato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, è nato dal desiderio di due professori di Padova di informare i giovani sulle modalità di prevenzione dei tumori.  Deve il suo nome a una giovane donna, Martina, colpita da un tumore che purtroppo non le ha lasciato scampo.

Martina aveva notato un nodulo al seno,  sottovalutato dal suo medico a causa della rarità dei tumori nelle giovani donne. Passato del tempo Martina però si era accorta della crescita del nodulo. Aveva perciò insistito per fare degli esami più approfonditi, scoprendo così un cancro alla mammella già in stadio avanzato.

Martina, prima di morire, ha lasciato un messaggio, che è oggi slogan del progetto che porta il suo nome: “I giovani non devono arrivare impreparati come lo sono stata io”.

Nonostante la maggior parte dei tumori si manifesti in età media o avanzata, la malattia inizia a svilupparsi già in età giovanile. Per questo è importante educare alla prevenzione, insegnando ai giovani a conoscere il proprio corpo per poter effettuare in autonomia dei controlli periodici e a ridurre o eliminare i fattori di rischio.

  • L’80% dei tumori infatti è causato da fattori ambientali o da stili di vita scorretti, perciò il dottor Castellani ha elencato i principali comportamenti da adottare che possono aiutare a prevenire i tumori: non fumare, moderare il consumo di alcol, non abusare di farmaci e droghe; mantenere una dieta salutare, fare attività fisica quotidianamente e mantenere un peso adatto; evitare un’eccessiva esposizione al sole, proteggersi dall’esposizione di agenti cancerogeni e ridurre i livelli di radon, un gas radioattivo di origine naturale, in casa; l’allattamento al seno, vaccinarsi e aderire ai programmi di screening, ovvero esami che permettono di individuare la presenza della malattia prima dell’apparizione dei sintomi.

Questi comportamenti sono elencati nel Codice europeo contro il cancro e sono stati raccolti su iniziativa della Commissione europea, che dal 1987 aggiorna periodicamente il Codice a seguito di nuove scoperte scientifiche. Si stima che, se tutti seguissero queste regole, il 30% dei tumori in Europa potrebbero essere debellati. 

Alcuni dei tumori più diffusi sono proprio quelli che si manifestano anche nella fascia di popolazione più giovane, che il dottor Castellani chiarisce essere anche quelli con una più facile individuazione. Nella componente femminile il tumore al seno e in quella maschile il tumore del testicolo. 

 

Il tumore alla mammella rappresenta il 30,3% dei tumori che colpiscono le donne, rendendolo il cancro più diffuso per il genere femminile. Ci sono vari metodi per prevenirlo, come mantenere uno stile di vita sano e aderire ai programmi di screening, gratuiti con cadenza biennale per le donne di età compresa tra  50 e 69 anni; inoltre è consigliabile effettuare una visita del seno presso un medico una volta l’anno, indipendentemente dall’età; infine effettuare un’autopalpazione una volta al mese dopo il ciclo mestruale , per verificare che non si stiano formando noduli. In alcune circostanze si può anche ricorrere a una mastectomia preventiva, ovvero alla rimozione chirurgica del seno. Questa pratica solitamente però è effettuata in seguito a dei test genetici che mostrano specifiche caratteristiche di rischio. Tra le più comuni ci sono le mutazione genetiche, infatti si stima che circa il 6% dei tumori mammari siano ereditari, cioè siano correlati ad una mutazione trasmessa dai genitori in specifici geni.

Per gli uomini invece il più diffuso nei giovani è il tumore del testicolo. Nonostante le cause siano sconosciute , si possono individuare alcuni fattori di rischio che aumentano le possibilità di contrarre un cancro. Un esempio è il criptorchidismo, ovvero la mancata discesa nello scroto di uno o entrambi i testicoli. Tuttavia è possibile diminuire questo fattore di rischio tramite l’effettuazione di una correzione chirurgica entro i due anni di età. Altri fattori sono la sindrome di Klinefelter, dovuta a una anomalia nei cromosomi,  e lo stesso cancro ai testicoli. Infatti chi ha avuto un tumore ad un testicolo ha un rischio più elevato di svilupparlo anche nell’altro. Sono da tenere in considerazione anche la storia familiare, l’etnia e un’infezione da HIV. 

Per questo tipo di tumore non esistono programmi di prevenzione organizzati, perciò diventa fondamentale l’autopalpazione, che invece per le donne è una precauzione aggiuntiva. L’autoesame dovrebbe essere effettuato una volta al mese, per poter identificare cambiamenti e agire tempestivamente.

La prevenzione dunque è fondamentale non solo per evitare di contrarre un tumore, ma anche per agire in tempo quando si nota qualcosa di diverso nel proprio corpo. Infatti, come ha detto il dottor Castellani, “il nostro corpo ci manda sempre dei segnali“, perciò è compito di ognuno di noi conoscerlo per essere in grado di cogliere i messaggi che ci manda.