Entrando nel mondo del turismo sostenibile.

Genova, tourism friendly city

di Matias Di Giacomo,1B 

In questi anni si sta parlando molto del turismo sostenibile, ma siamo sicuri di sapere cosa significa davvero ”sostenibile”? Per capirne di più, mi sono rivolto a Gianluca Saba, responsabile dell’Ufficio relazioni internazionali del Comune di Genova.

INT: In cosa consistono il turismo sostenibile e i progetti correlati?

G.S.: Il turismo sostenibile va interpretato in una chiave legata non solo alla necessità di attrarre sul territorio più turisti possibile, ma di saper gestire i flussi turistici. E’ importante, infatti, che il turista venga e visiti, ma nel pieno rispetto dei luoghi a cui ha accesso; il turista deve fare esperienza del territorio, ma con attenzione alla conservazione dell’ambiente e non deve avere un impatto negativo sul tessuto sociale

INT: In che modo e da quando vi occupate di sviluppo sostenibile sul nostro territorio?

G.S.: Il primo progetto a cui abbiamo lavorato un paio di anni fa era finanziato dal programma europeo MED e denominato AlterEco. Si è trattato di un’esperienza pilota che ha avuto lo scopo di valorizzare e promuovere la splendida zona di Nervi, che spesso il turista che si concentra sulla città trascura.Le proposte sono state varie , dal percorso dei limoni a quello delle rose fino alla possibilità di assistere alla lavorazione delle acciughe, grazie alla collaborazione di un’associazione di pescatori. In seguito abbiamo partecipato a Tourism-Friendly-City, un progetto finanziato da URBACT che aveva l’intento di capire come le città possano essere accoglienti, ma anche responsabili nei confronti dei flussi turistici. Attualmente siamo coordinatori a livello europeo dell’ Agenda urbana europea, iniziativa della Commissione Europea per lavorare congiuntamente a diversi livelli (città, regioni, governi dei paesi membri e Direzioni della Commissione europea). Lavoreremo presumibilmente su questa linea fino al 2025.

INT: A quali progetti vi state dedicando per risolvere le criticità cittadine?

G.S.: Da sette anni ci occupiamo di turismo sostenibile con una serie di progetti in ambito cittadino. Genova ha conosciuto un’evoluzione in chiave turistica negli ultimi 25 anni con un afflusso di turisti in crescita costante ; molti dei flussi si concentrano nell’area del Centro storico e del Porto antico, luoghi che rischiano a lungo andare di finire in condizioni di Overtourism. Quindi la logica che stiamo seguendo è quella di diversificare l’offerta, ovvero proporre luoghi e centri di attrazione turistica alternativi a quelli classici e più conosciuti come il centro storico, Palazzo Ducale, l’acquario. Comunque, nonostante alcune criticità, la nostra situazione in merito alla sostenibilità non desta le stesse preoccupazioni che invece riguardano città come Venezia, Firenze e Roma. Anche a livello regionale l’attenzione è alta in alcune zone: le Cinque terre, ad esempio, sono meta di un turismo che rischia di diventare insostenibile tanto da rendere necessari provvedimenti restrittivi per la gestione dei flussi.

INT: Le piattaforme come Airbnb e Booking influiscono sulla sostenibilità del turismo?

G.S.: Ormai il mondo è cambiato: il viaggiatore non utilizza quasi più le agenzie di viaggio, le piattaforme in una certa misura sono indispensabili ; quando, però, la piattaforma “cannibalizza” l’edilizia privata , il rischio è che i centri storici di alcune città così sfruttate perdano i residenti.

INT: Oltre a questi progetti, secondo lei si potrebbe intervenire in altro modo e ad altri livelli?

G.S.:Sicuramente bisogna cercare di avere un costante dialogo con la comunità e coinvolgerla nelle scelte. Il dialogo e la progettazione condivisa sono importanti, insieme all’educazione al rispetto dell’ambiente. Io penso che la cultura dell’accoglienza debba partire dalla formazione e sensibilizzazione dei giovani e auspico che diventino sempre maggiori la vostra conoscenza del territorio e il vostro interesse per la valorizzazione e la tutela della nostra bellissima città.