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I.C. Biella3 – DaDCreativa – Cigni neri, riflessioni dal futuro.

 

 

Noi adolescenti siamo complicati: pensiamo che gli adulti non ci capiscano, ma anche loro sono passati nel tunnel dell’adolescenza.

Noi siamo incompresi”,pensiamo, “solo i miei amici mi capiscono”…. Il che secondo me è pure vero, perché nella testa degli amici frulla lo stesso frullato che è nella nostra testa (parole dette dalla sottoscritta, che è un’adolescente).

In questo periodo, cioè quello del Covid19, ci stiamo annoiando tutti. E’ quello che continuo a vedere sui social. Io non so veramente se gli altri si annoiano, però devo dire che per me non è proprio così e restare a casa non è come me lo aspettavo. Pensavo che sarebbe stata una specie di tortura restare chiusa in casa solamente con la mia famiglia, ma mi sbagliavo, perché per certi aspetti è anche divertente,  ma anche snervante in altri.

La mia professoressa ci ha dato un compito: rispondere a due domande: “Cosa porteresti con te di questa esperienza? Cosa non porteresti con te di questa esperienza?”. Adesso provo a rispondere.

Porterei con me il bel rapporto che ho adesso con la mia famiglia, che sta migliorando di giorno in giorno. La nostra vita prima del Covid19 era piuttosto impegnata: mio fratello ed io andavamo a scuola, poi eravamo quasi sempre con i nonni, andavamo a fare sport ( io facevo anche un corso di teatro), i miei genitori lavoravano tutto il giorno. Alcune sere ci ritrovavamo a casa solo all’ora di cena. Eravamo tutti stanchi ed era facile arrabbiarsi e discutere.

Adesso, invece, siamo a casa tutti insieme: i miei genitori possono lavorare da casa e mio fratello ed io facciamo le video lezioni e i compiti. Passiamo molto più tempo insieme ed è piacevole, perché siamo tutti più tranquilli. Abbiamo più tempo per parlare, ogni tanto facciamo ginnastica insieme.

Mio papà mi ha insegnato a fare la pasta con il sugo di pomodoro e all’arrabbiata, mia mamma i biscotti che faceva con la sua nonna.

Ho avuto l’idea di creare un cartellone che ho appeso in cucina: da un lato si devono scrivere le cose stupide e dall’altro le cose gentili che ognuno di noi fa durante la giornata. Secondo me serve per capire che quando sei gentile con una persona, lei ha l’istinto di esserlo con te e così si crea una bella atmosfera.

La cosa che mi piace molto è che ogni sera, a turno, scegliamo un film da guardare insieme così nessuno può protestare.

Porterei con me il rapporto con i miei amici, perché quando sei distante per molto tempo da una persona  capisci che senza di lei non puoi resistere neanche due secondi: sto creando un rapporto ancora migliore di prima con la mia migliore amica che mi manca più di ogni altra persona su questo pianeta; sto creando anche un bellissimo rapporto con un mio amico (ci vogliamo bene quasi come fratelli) e anche con una mia amica molto speciale che ho conosciuto un anno fa a cui voglio un mondo di bene.

Porterei con me l’affetto che ogni giorno ricevo dalla mia famiglia, dai miei amici e anche dai miei nonni e zii che sono lontani, soprattutto dai miei nonni che mi stanno vicino e a cui telefono ogni sera. Mi piace sentire la loro voce. Mercoledì, quando ho sentito la voce di mio nonno, mi è scesa più di una lacrima da quanto mi manca.

I miei nonni mi fanno molta tenerezza perché sono a casa da soli:  mia nonna, da parte di padre, è da sola perché lei e mio nonno si sono separati quando mio padre era piccolo e mio nonno, da parte di madre, è solo perché mia nonna è morta quando io avevo solo due anni. Almeno mia nonna è vicino a noi, mentre mio nonno abita alla Colma che è abbastanza lontano. Loro comunque mi mancano tantissimo.

Porterei con me anche il favoloso rapporto che ho con mio fratello, anche se alcune volte ci insultiamo “leggermente”: abbiamo camere separate, ma, da quando siamo in quarantena, quasi ogni sera viene a dormire nella mia stanza e ogni tanto parliamo anche di segreti o certe volte rubiamo il computer che è in sala e ci guardiamo dei telefilm, tipo “Una mamma per amica” o “I Griffin”.

Passiamo alla seconda domanda: cosa non porterei con me?

Non porterei con me la mancanza delle persone a me care.

Quando ho troppa malinconia, penso, anche solo per un secondo, come se la passano le persone che in questo momento vivono sole, o sono malate o non hanno amici.  Provo a mettermi nei loro panni e penso che io sono fortunata, perché ho una famiglia molto bella e ho tanti amici.

Non porterei con me il pensiero di vedere e sentire i miei amici solo per telefono o computer, perché li voglio vedere in carne ed ossa e vorrei abbracciarli.

Però devo dire che la cosa che mi fa sentire meglio in assoluto è Netflix: è un’app dove puoi vedere film o telefilm per ogni età. In questo momento sto guardando tre serie contemporaneamente: “Vis a Vis”, “una mamma per amica” e “Teen  wolf”.

Vi chiederete: “Che problemi ha questa ragazza che tiene più alle app che ai suoi amici?!”

Non ho problemi ma nelle situazioni come questa,  quando in quel preciso momento il tuo amico non risponde ai messaggi e tu hai voglia di sentirlo, Netflix è un gran supporto:quando sei annoiato c’è sempre, quando sei triste lui c’è con delle nuove serie, magari divertenti magari no, quindi per sfogarti guardo la mia serie preferita per tirarmi su il morale.

Devo proprio dire che, anche se vorrei tanto svegliarmi la mattina presto, vestirmi, andare a scuola, incontrare i miei amici davanti al cancello e sedermi al mio banco aspettando la professoressa,  io cerco di vivere al meglio questo periodo che mai avrei pensato di vivere.

Cecilia Peluffo, 3E

I.C. Biella3- Marconi