I benefici dell’ippoterapia sui bambini autistici

di Greta Mumolo 1B

Nel 2018 l’Azienda Ospedaliera Universitaria  di Verona in collaborazione con l’Unità locale sanitaria ha avviato un progetto, chiamato “Riding the blue“, con l’obbiettivo di avvicinare il mondo dei cavalli a quello dei bambini affetti da patologie quali il Disturbo dello Spettro Autistico (ASD).

Stabilire un legame affettivo con un animale, oltre che ad avere effetti positivi su qualsiasi persona, porta soprattutto dei benefici ai bambini che soffrono di patologie o disturbi che affliggono le loro abilità e il loro umore.

Fin dall’antichità gli effetti dell’ippoterapia avevano un risultato positivo sulla salute. Molti medici consigliavano questa cura alle persone che soffrivano di insonnia, ai pazienti epilettici o paralitici.

L’obbiettivo di questo progetto è aumentare l’autonomia di questi bambini nella vita quotidiana.

Quando i bambini sono in sella sincronizzano il loro corpo a quello dell’animale acquistando autostima, fiducia, empatia e allenando entrambi gli emisferi del cervello.

 

L’attività “Riding the blue” offre ottimi stimoli acustici, visivi, tattili e olfattivi. I risultati di questa terapia si possono riscontrare nelle aree motorie, cognitive ed emotive.

In questo periodo di lockdown sono poche le attività che si possono fare fuori casa senza creare assembramento; l’ippoterapia è una di queste. Essa permette ai bambini di trascorrere del tempo all’aria aperta, a contatto con la natura e spesso regala sorrisi e gioia nonostante la situazione in cui ci troviamo.

Il cavallo rappresenta un vero e proprio amico per i bambini che soffrono di ASD. Esso stimola la loro curiosità e vivacità e gli insegna a prendersi cura di ciò che si ama. Rapportarsi con gli animali è per questi bambini, spesso chiusi in se stessi, un primo passo per relazionarsi con il mondo esterno.