Al Museo dell’Emigrazione non sei solo uno spettatore

museo emigrazione

Genova, la porta dell’Europa

di Lidia Rossi, 2D 

Se pensiamo al ruolo che Genova ha avuto, e ha tutt’oggi, nei rapporti esteri, capiamo subito come mai sia stata scelta per ospitare il Museo dell’Emigrazione Italiana. Non solo la scelta di una delle Repubbliche Marinare non è casuale, ma anche il palazzo in cui è collocato il museo: la Commenda di San Giovanni di Prè.  Edificata nel XII secolo, è pregna di significato: essa è stata per secoli luogo di accoglienza e punto di passaggio per i pellegrini e le crociate, fino agli emigranti dell’Ottocento. Il museo è anche in stretta relazione con il Mu.MA – Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e in particolare con il vicino Galata Museo del Mare.  Esso ospita la sezione sui viaggi transoceanici “Memoria e Migrazioni” e la sezione sull’immigrazione.  

la commenda di San Giovanni di Prè- 
museo dell'emigrazione genova
la Commenda di San Giovanni di Prè

La mostra si svolge come un romanzo corale; attraverso i tre piani suddivisi in sedici aree, si rivivono le storie di protagonisti dell’immigrazione. Questo grazie a fonti primarie come le autobiografie, i diari, le lettere, le fotografie, i giornali, i canti e le musiche che accompagnavano gli emigranti, ma non soltanto. Il museo si interroga su domande che ancora oggi sono molto attuali:

perché tutte quelle persone hanno voluto lasciare il paese? Si sono integrate una volta arrivate a destinazione? In quanti non sono mai arrivati? A tutto questo rispondiamo con i dati e le fonti che abbiamo, esposti al visitatore sotto forma di contenuti interattivi e multimediali. 


“Il nostro scopo era creare empatia tra visitatori e migranti. Se è vero che l’emigrazione lascia segni più nelle vite delle persone che nell’ambiente circostante, allora noi dovevamo mettere in mostra non cimeli e materiali, ma quelle vite. “– P. Campodonico, direttore del museo. 


Oltre all’emigrazione in altri paesi, il museo tratta dell’immigrazione interna al nostro paese, che ha caratterizzato molti periodi: lo spostamento di massa dalle campagne alle città durante la rivoluzione industriale, l’immigrazione da Sud a Nord durante il boom economico degli anni ’60. 

Ideato non solo per informare, ma anche per ricordare, il museo ospita un’installazione artistica raffigurante un planisfero che mostra i luoghi di tragedie che hanno coinvolto l’emigrazione: dal naufragio del Sirio all’incendio della Triangle a New York, dai fatti di Aigues Mortes alla strage di Marcinelle, passando per disastri minerari e naufragi. Persone che non vanno lasciate annegare nella memoria e la cui storia non è poi così diversa dai migranti che ancor oggi muoiono in stragi silenziose. 

memoriale per i caduti dell'emigrazione- museo dell'emigrazione genova
Genova, Commenda Pre – memoriale per i caduti

ETT e l’evoluzione dell’informazione, nei musei e non solo

Il museo è interattivo grazie a 70 postazioni multimediali, 65 monitor, 25 proiettori laser a cui ha lavorato il gruppo ETT con sede a Genova, un’organizzazione internazionale che si interessa a vari campi dell’informazione, lavorando nel punto di incontro tra spazio fisico e spazio digitale. Uno dei progetti principali riguarda l’allestimento di musei, che con elementi interattivi nell’esposizione riuscirà ad affascinare e coinvolgere i visitatori di ogni età. 

L’ETT inoltre collabora attivamente con progetti culturali di vario tipo: fornendo alle scuole telecamere 360 e stampanti 3D che, con realtà virtuale e aumentata, porteranno lo studente al centro dell’apprendimento. Per le scuole, in collaborazione con Rai Cinema, ETT ha realizzato due video interattivi e VR sulla Divina Commedia, che tutti possono gratuitamente esplorare sul sito di Rai Cinema. Tra musei, opere d’arte e testi, ETT richiama i giovani alla cultura, riuscendo però ad affascinare anche i più grandi. 

uno degli allestimenti di ETT per il museo dell'emigrazione- museo dell'emigrazione genova
Genova, Commenda Pre – allestimento ETT per il MEI