“Perché leggere i classici” Stefanelli 1B

Letture e riflessioni dall’opera di Italo Calvino

 

di Bianca Stefanelli, 1 B

Alla sera della Notte Nazionale dei Licei Classici, la classe 1F del liceo Classico Andrea D’Oria ha letto alcuni significativi stralci di “Italiani vi esorto ai classici” di  Italo Calvino.

Durante la serata cinque studenti , davanti ad un pubblico numeroso e attento , hanno letto i punti da loro scelti come fondamentali per la nostra generazione.

I punti sono in ordine di lettura.

4. D’un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima.

E’ importante ricordare che un libro “classico” non si rilegge ma si legge, come si puntualizza nel punto 1.

1. I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: «Sto rileggendo…» e mai «Sto leggendo…»

“leggere o rileggere non ha importanza”, dicono gli studenti al microfono. “Un classico non si legge, si vive e non ha sempre scopo di insegnare ma di sorprendere e scoprire sempre qualcosa di nuovo anche se si rilegge.” 

2. Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli.

I classici lasciano sempre “qualcosa” che arricchisce il lettore, anche se giovane come noi, a cui molto spesso la lettura dei classici è “imposta” dagli insegnanti. 

3. I classici sono libri che esercitano un’influenza particolare sia quando s’impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale. 

“Per questo ci dovrebbe essere un tempo nella vita adulta dedicato a rivisitare le letture più importanti
della gioventù durante la quale si aveva un senso di “dovere” e “rispetto”. Se i libri sono rimasti gli stessi (ma anch’essi cambiano, nella luce d’una prospettiva storica mutata) noi siamo certamente cambiati, e l’incontro è un avvenimento del tutto nuovo”, leggono gli studenti. Potremmo infatti dire:

4. D’un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima.

5. D’un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura.

La definizione 4 può essere considerata corollario di questa:
6. Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.

Mentre la definizione 5 rimanda a una formulazione più esplicativa, come:
7. I classici sono quei libri che ci arrivano portando su di sé la traccia delle letture che hanno preceduto la nostra e dietro di sé la traccia che hanno lasciato nella cultura o nelle culture che hanno attraversato (o più semplicemente nel linguaggio o nel costume).